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The LAN Party chronicles – Vol V.

The LAN Party chronicles – Vol V.

FelizNavidad torna per un nuovo appuntamento: mentre il buon Giokawa era impegnato a gustare le bellezze etniche del Messico, annegato in un tripudio di bianche spiagge, salsa piccante, narcotrafficanti e travestiti noi, veri hardcore gamers, abbiamo sfruttato il ponte del primo maggio per rinnovare una delle nostre sacre tradizioni, condendo il tutto con birra e patatine al gusto BBQ. 

Finalmente in 8, grazie alla partecipazione speciale di Toyman, circondati dall’ odore dei componenti elettronici surriscaldati abbiamo chiuso un’ altro capitolo della nostra epica saga. Nonostante il numero pari anche questa edizione non è stata esente da problemi: nonostante gli strenui tentativi lo Zio Malge non è riuscito a sconfiggere mamma Nintendo e quindi non abbiamo potuto disporre di una delle versioni di Mario Kart su cui facevamo conto per alzare un pochino il livello della demenzialità della competizione, dovendo ripiegare sui già sperimentati Call Of Duty, Grid 2 e FIFA 15.

Koc, Heka e Pakken hanno partecipato alla spesa insieme ad un leggiadro Krez, che presa la situazione in pugno ha guidato come un abile capitano il carrello nel mare in tempesta che è l’ Esselunga di Orbassano, schivando vecchiette a caccia di offerte e promoter dalle lunghe ciglia, impegnate a promuovere pacchi formato famiglia di Caffè.

Il nostro abile capitano si è però fatto un pochino prendere la mano ed il carrello conteneva abbastanza materiale per sopravvivere davvero ad una guerra, invece che fare solo finta di parteciparvi; Koc si porta quindi a casa il primo round, a PCancora spenti, indovinando con 113 € il valore delle provviste acquistate per il week end.

Arriva la sera di venerdì,  il clima piacevole accompagna i vari giocatori che man mano si ritrovano in una desolata piazzola per arrivare tutti insieme da Pakken e sistemarsi per iniziare; due sigarette e discorsi filosofici li accompagnano mentre arrivano gli ultimi ritardatari, e si va finalmente a cominciare.

A questo punto pare legittimo fare un salto in avanti di circa due ore, anche perchè la procedura di set up è assolutamente rodata e non comporta più demenziali imprevisti: ognuno sa cosa fare, tutti hanno il loro compito, gli esperti fanno gli ultimi check della rete, Krez cerca di crakkare il server come si vede fare nei film; ordinaria amministrazione insomma.

Peine che hackera il server

Peine che hackera il server (Film: Codice Swordfish)

Come da tradizione si comincia la notte sparando; da che mondo e mondo è sempre stato così e così sarà sempre: senza tanto agonismo, per prenderci la mano e farsi due risate insieme a qualche birra, tutto per creare l’ atmosfera, e finalmente poter fare un TDM con due squadre con lo stesso numero di giocatori.

Toyman si trova a suo agio nelle sparatorie, reminiscenze dei tempi d’ oro con CoD Modern Warfare, giocato su Hamachi per poter sfruttare abusivamente il multiplayer; Koc, Heka e Zio Malge sensibilmente migliorati ed ora più in grado di reggere la competizione, dando vita a combattimenti bilanciati, rubati sul filo dell’ ultimo caricatore.
Il tempo passa veloce, e sembra che siano passati solo pochi minuti prima che un MAP_LABBARCA in gungame trascini tutti in un vortice di cattiveria: volano le prime minacce di morte, le risate si trasformano i roche bestemmie pronunciate con la bocca piena di Trancini Mulino Bianco ( tanto è sempre il primo).

Prima di chiudere la baracca decidiamo che non sarebbe male fare un paio di gare a Grid, per calmare gli animi e prepararci al campionato del giorno dopo, ma l’ esperimento non finisce proprio bene, con due rage quit ed Evo che chiude la serie di gare senza più compagni di squadra, con Koc che chiude la sua performance con ” .. più kill a Grid che a CoD”

Affrontare problemi logistici come la riparazione di un materassino bucato non riesce bene a nessuno alle 04:00 del mattino per cui incastrati alla bene e meglio tutti i materassi andiamo a tirare giù il sipario sulla prima sera di gioco.

Solo nelle favole la gente si alza felice al suono degli uccellini, noi tutti abbiamo bisogno di una caffettiera da 12 per riuscire a comprendere più o meno chi siamo, ma in capo ad un’ ora l’ ascia da battaglia è stata disseppellita, i rancori della sera prima vengono riaccesi e mentre Krez approfitta della distrazione di tutti per mangiarsi ” il primo trancino” i primi colpi di fucile volano già su COD.
Toyman si dimostra un valido sostituto di Giokawa in squadra e gli equilibri in gioco sono rispettati come poche altre volte nella storia delle LAN.

Poichè riproporre in modo sempre identico i medesimi schemi causa noia in un lungo periodo il maggior numero di partite giocate nelle ambientazioni europee di COD Modern Warfare sono state giocate in una modalità che abbiamo snobbato per molto tempo a causa della sua relativa ” lentezza” rispetto ad un classico Team Deathmatch, ovvero Search and Destroy.
La modalità prevede che due squadre di giocatori si affrontino con l’ obiettivo di eliminare o difendere due punti strategici collocati nella mappa, con un’ unica vita a disposizione per ogni partita giocata.

Abbiamo sempre snobbato questa modalità perchè effettivamente un’ unica vita per ogni round può rivelarsi davvero poco, soprattutto quando Krez è preso particolarmente bene, ma nonostante queste difficoltà congenite siamo stati capaci anche questa volta di fare la magia e tirare fuori il Bianconiglio dalla tana di Alice.
Il giusto cocktail di Equilibrio, birra e salsa Mild Dip per i Nachos ci hanno garantito qualche ora ricca di demenzialità, acuita dagli spettatori che incitavano i sopravvissuti a suon di tortillas e Tuborg.

Lanciati a rotta di collo in un vorticare di esplosioni e insulti alle varie figure di spicco del pantheon cattolico ci siamo ritrovati a metà pomeriggio apparentemente paghi e sazi di massacro virtuale: diventava imperativo conservare le energie in vista del torneo di Fifa di quella sera, e nel mentre magari, aiutare gli amici timidi a fare outing sui social network.
In un tardo pomeriggio trascorso in modo indolente, comincia a tramontare l’ era di GRID 2: spinti da un atavico istinto predatorio Heka, Koclife e Zio Malge escono dalle loro tane, e come nell’ apocalittico futuro di Mad Max si mettono a caccia di prede per la loro collezione di trofei.

Se poneste la domanda ad un evoluzionista vi spiegherebbe che probabilmente è un fattore genetico rinvenibile nel DNA, fatto sta che la combinazione di cattiveria su ruote del terzetto sopra citato, unita alla particolare attitudine di Pakken ad attirarne la furia stradale ne ha brutalmente menomato le prestazioni, costringendolo a guardare impotente il monitor un muro di gomme che si avvicinava molto più velocemente del dovuto, mentre il trio di avvoltoi ormai in fuga era già impegnato a fiutare la pista di un qualche altro sfortunato.

Nel susseguirsi delle disgrazie di Pakken emerge invece la prestazione di Krez che si assicura più volte una posizione di rilievo al termine delle competizioni, anche se le poche volte in cui dimentica le preghiere per tenere lontano il diavolo viene punito da un missile con la bandiera polacca che dopo averlo rovinato prosegue la sua corsa ridendo. Prestazione maschia ancora una volta da parte di Toyman che come un rapace sfrutta a suo vantaggio le sciagure altrui per guadagnare posizioni ed andare ad assediare la leadership di Evo; probabilmente la promessa di un overdose di mazzate in real life è stata sufficiente a tenergli lontano i tre concorrenti più letali.

Al termine della LAN è anche maturata la convinzione che i tempi fossero maturi per il pensionamento di GRID 2, da sostituire con il suo seguito: GRID Autosport.

Il secondo capitolo della serie di Codemasters non ha incontrato il nostro amore come ha fatto il suo predecessore; le sue caratteristiche eccessivamente arcade e la relativa leggerezza nella fisica dei veicoli non hanno mai convinto alcuni di noi: troppo spesso è infatti capitato che una gara ben riuscita venisse rovinata proprio sul finale da contatti anche di lieve entità che però venivano amplificati dal sistema di gioco, portando frustrazione e rage ai partecipanti come accadde solo quando tutti noi assistevamo ad un ilare ed impunito Koclife che svolazzava in deltaplano per le mappe di Far Cry 2 senza che nessuno di noi fosse in grado di abbatterlo per riportarlo alla ragione.

L’ ultimo campionato di GRID 2 termina con la vittoria di Evo, seguito da Krez e Toyman, ma si tratta di un evento minore: gli occhi sono già puntati sul trio che mira a conquistare la vittoria nel torneo serale di FIFA.

Gli occhi sono tutti puntati sul trio composto da Zio Malge, Pakken e Krez. Il primo è il favorito della competizione, vincitore del trofeo alla LAN di Natale 2014 è però uscito battuto da Heisemberg nel secondo Fifa Tournament (del quale potete leggere il resoconto qui); sarà la volta buona per tornare sulla vetta?
L’ assenza importante di Giokawa potrebbe giovargli, ma deve fare prima i conti con i due restanti big: Pakken, uno dei giocatori più versati nel tiro a giro, capace di magie dai 15 metri, vuole riconquistare la vittoria grazie alle sue skill ed all’ abilità del Divino Johnatan, e last but not least troviamo Krez, arrivato ad un soffio dalla vittoria nel Sushi Tournament è deciso a sfruttare l’ assenza di Giokawa per dare inizio al proprio dominio.

I gironi si sviluppano più o meno secondo le previsioni ed Evo e Toyman  sono i primi che si arrendono allo strapotere delle teste di serie e si ritirano su Youtube per farsi una cultura su come i russi abitualmente utilizzano le proprie strade per farsi del male più che per spostarsi da un luogo ad un un altro.
La lotta è serrata: Zio Malge riesce a sconfiggere Koclife per un solo Goal; i missili sparati da Koc dai 45 metri non sono stati sufficientemente precisi da permettergli da staccarsi uno dei due biglietti per la finale.

Ben altro incontro viene disputato tra Pakken e Kreznar, che vede il suo sogno infrangersi davanti a 4 babbà infilatigli da Pakken, che con teutonica freddezza, si va a conquistare la finale.
Kreznar, con la calma e la pacatezza che lo contraddistinguono in situazioni delicate come questa, si dice contrario a disputare la partita per il terzo posto, che viene così vinta 3-0 da Koclife e finisce per unirsi a Evo e Toyman che ormai hanno colonizzato il proiettore HD per meglio godere delle prodezze dei camionisti armeni sulle strade sconnesse della campagna russa.

In un clima irreale si comincia la finale. La Pakkenz Arena vede uno scontro da titani, combattuto dal primo all’ ultimo minuto; probabilmente la finale più spettacolare e contesa che sia mai stata giocata in una LAN Party, con la Juventus di Zio Malge contro l’ Atletico Madrid di Pakken.

La gara inizia in sordina, con i due avversari che si studiano e cercano di individuare le carenze avversarie per poterle sfruttare a proprio vantaggio; la palla rimane principalmente contenuta nei 45 metri centrali del campo, con cambi di gioco ed aperture mirate a trovare un’ apertura. Apertura che però nessuno dei due riesce a individuare.
Un colpo di mano di zio Malge circa al 20° minuto lo porta in vantaggio; una distrazione di un decimo di secondo, un ritardo appena percepibile nelle reazioni di un giocatore e la Juventus è di un gradino più vicina ad agguantare il secondo trofeo consecutivo.

La situazione di vantaggio parziale di Zio Malge modifica completamente gli equilibri in campo: come uno Tsunami Pakken diventa sempre più aggressivo per colmare il gap e poter tornare a contendersi la coppa.  Il ritmo è sempre più incalzante, il tempo diventa un nemico.

Su quest’ onda di adrenalina arriva il pareggio alla chiusura del primo tempo: nonostante Zio Malge si sappia difendere bene, coprendo gli spazi e marcando i possibili ricevitori, un dribbling ben riuscito e una cavalcata disperata portano l’ Atletico a segnare.  Il primo tempo si chiude sul 1-1, e chi più chi meno  siamo tutti incollati al monitor a seguire la partita.
Nessuno fiata, gli unici rumori che si sentono sono quelli provenienti dai controller mentre i due sfidanti approfittano della pausa per apportare modifiche al modulo ed alla rosa; fa loro da sottofondo il rumore delle birre che si aprono.

Il balletto ricomincia e questa volta è Pakken a portarsi in vantaggio al 50° ed a costringere Zio Malge a modificare la sua tattica per recuperare il goal subito e tornare in pari: la Juve adotta quindi uno schema difensivo mirando a contenere e fermare tutte le incursioni dell’ Atletico, rubando palla ed affidandosi alla corsa dell’ Apache per riportare l’ equilibrio sul tabellone.

Il cronometro continua il suo lavoro, costante, inesorabile, e più il baratro si avvicina per inghiottire Zio Malge più Pakken comincia a sentirsi al sicuro, con una mano già sulla coppa, ma i miracoli accadono, e probabilmente un goal al 90° in una finale può essere considerato tale. Con un piede già nel vuoto Zio Malge riesce in extremis a guadagnarsi ancora 30 minuti per cambiare le sorti di questa competizione.
L’ inizio dei tempi supplementari sono accompagnati dal brusio delle nostre voci che commentano l’ accaduto; il brusio si trasforma quasi istantaneamente in un vociare concitato: Zio Malge ha fatto un altro miracolo ed al 5° minuto dei primo tempo supplementare è tornato nuovamente in vantaggio.

E’ di nuovo Pakken a dover recuperare, ma purtroppo il tempo è davvero poco, e la Juventus fa di tutto per bloccare le linee di passaggio a centro campo e i pilastri della difesa chiudono ermeticamente la porta: niente riesce a passare.
I minuti volano, il tempo è ormai scaduto e l’ Atletico è impotente di fronte ad una difesa tanto accanita. Sembra quasi di assistere alla scena di un film: Pakken non vuole arrendersi e sfrutta al massimo le sue capacità in un’ ultima azione che sembra uscita da Holli e Benji.

Il tempo è fermo, sembra che Mandžukić sia riuscito a passare, ma no, Zio Malge ci arriva ancora una volta. Gioco fermo, sembra davvero finita,  ma l’ arbitro programmato dalla EA Games ha idee diverse, e dopo aver ammonito verbalmente uno dei difensori centrali della Juventus commina un calcio di punizione prima del fischio finale.
Gli eventi si susseguono veloci, gli occhi seguono la palla nella sua traiettoria, i giocatori in barriera saltano, Buffon si lancia come un gatto, partita chiusa. Mai pensiero fu così sbagliato, partita finita, ma in parità ancora una volta.

Nella stanza è il caos, facce stupite, ognuno parla cercando di dire la sua e coprendo con la sua voce quella degli altri; Pakken e Zio Malge che si guardano indecisi prima di cominciare a chiamare i rigoristi. Zio Malge ancora non lo sa ma da li a qualche secondo sarebbe stato nuovamente vincitore della competizione, dopo aver vinto per 5 rigori segnati a 4 una delle edizioni più spettacolari del torneo di FIFA.

L’ aria è satura di testosterone, ansia, sudore e birra, nessuno è in uno stato mentale adatto a giocare e decidiamo di prenderci qualche minuto di pausa, che si trasformerà in un’ ora su Youtube ad apprezzare ancora una volta la destrezza al volante di tutti quei cari moscoviti che ci regalano emozioni mettendosi alla guida dopo una bottiglia di Vodka.

Nel clima ormai rilassato del post partita decidiamo che è anche ora di provare a vedere se dall’ altra parte del mondo Giokawa è in condizione di rispondere ad una chiamata Skype e dopo qualche tentativo a vuoto il nostro caro naturalizzato messicano, in viaggio per esportare la cultura italica a Tijuana e tornare con due panetti al posto dei reni, compare sullo schermo del portatile di Koc.

La webcam è un piccolo spioncino su un mondo sconosciuto e tutti assiepati intorno al pc bombardiamo Giokawa di domande che non posso riportare in questa sede perchè altrimenti rischierei di venire bannato a vita da Google. Dopo un tour virtuale della biblioteca del Campus messicano visitato grazie alla webcam di Skype è il momento di salutarci e ci facciamo promettere da Giokawa di tornare presto e di controllare bene che le ragazze che lo abbordano in discoteca, affascinate dal suo charme mediterraneo, siano davvero ragazze.

E per la seconda volta cala la serranda sulla notte di gioco. Stanchi per le troppe emozioni è tempo di coricarsi e godere del riposo del guerriero in vista delle ultime scaramucce previste per la domenica mattina.

Termina qui un’ altra telecronaca: gli eventi salienti della domenica hanno riguardato principalmente la nostra capacità di terminare l’ immane quantità di cibo avanzato dai giorni precedenti più che l’ aspetto videoludico.
Non dovete temere perché la natura di un nerd impone che appena terminata una LAN Party si cominci a pensare a quella successiva: Il ritorno del figliol prodigo, un nuovo capitolo di Grid. Rimanete sintonizzati e preparatevi a volare con noi con il prossimo resoconto di FELIZNAVIDAD.

Articolo scritto da -Evo- per grazia di Sandokan e San Pinguino.

Clicca QUI per accedere al capitolo successivo di questa epica avventura

 

 

 

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Capo Redattore

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