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Hall of Fame: Racedriver Grid

Hall of Fame: Racedriver Grid

Racedriver Grid è stato il primo gioco di corse automobilistiche simulativo che ha avuto successo ad una LAN: prima di questo titolo avevamo giocato in alcune occasioni a TM United Forever e Flatout 2, ma entrambi erano notevolmente più arcade.  Il gioco è stato fortemente sponsorizzato da Evo e Pakken, che con la loro J&L Racing Team avevano già dominato il campionato offline.
Non è stato per nulla facile vincere le resistenze di alcuni giocatori, che erano più fortemente ancorati all’ idea di una LAN come sinonimo di Call of Duty e mal concepivano un combattimento bidimensionale su un nastro d’ asfalto. Vi racconterò oggi di come Rangers e OpFor smisero di lottare per il controllo degli edifici diroccati di Karachi per calcare il nero asfalto del circuito della Sarthe.

” Facciamo una pausa; facciamo due gare a Grid per variare “. Sono poche e semplici parole, ma destinate a cambiare ancora una volta in modo radicale il nostro modo di accostarci al mondo videoludico.
Grid è un gioco che avevamo spesso messo in scaletta senza però mai soffermarci veramente a prenderlo in considerazione; probabilmente a causa di qualche unica congiuntura astro-spazio-temporale quelle dieci parole sono state pronunciate nel momento giusto, tanto che nemmeno Kreznar, probabilmente a causa della bocca bloccata da tre trancini, ha avuto nulla da ridire.  Essendo l’ unico con qualche esperienza di gioco mi presi l’ incarico di hostare il primo evento, optando per una gara da 24 minuti sul circuito della 24 ore di Le Mans con auto di categoria LMP1.
Detto fatto, 5 Audi R10 TDi ed una Courage ( Koclife aveva voluto fare l’ alternativo) erano pronte sulla griglia in attesa del semaforo verde.  La gara vedeva un insieme di talenti che nel mondo reale non avrebbero avuto un contratto nemmeno per pulire la pista, che si davano battaglia a colpi di Manovre PIT e posti di blocco, cercando di eliminare gli avversari piuttosto che di superarli; la presenza dell’ impostazione ” recupero” permetteva ad ognuno di noi di poter ancora rimanere in gara, limitando la velocità dei primi ed aumentando quella di chi si trovava nelle ultime posizioni. La competizione comincia a farsi serrata solo negli ultimi minuti di gara, con Giokawa in prima posizione, Evo e Pakken come segugi all’ inseguimento, Kreznar e Sobber che lottando tra di loro non riuscivano a colmare il GAP con Pakken e infine subito dietro Koclife, che a causa  dei limiti tecnici della vettura non ne aveva abbastanza per affondare lo sperone.
Un recupero epico porta Evo a rubare il comando a Giokawa dopo un sorpasso alle Chicane Ford, ma non riesce a mantenere a lungo il comando, tornando secondo all’ uscita della curva Dunlop, esattamente allo scadere del tempo.
Una nuova alba spunta sul circuito francese, con Giokawa primo vincitore, ed una cacofonia di ” rifacciamo”, ” hai solo sculato” ed ” sono il più forte” a farle da colonna sonora.

L’ asfalto ormai è caldo, siamo tutti presi bene, ognuno vuole vincere, a qualcuno basterebbe anche solo arrivare, ma non sappiamo con cosa competere: la gara da 24 minuti è divertente ma alla fine un po’ ripetitiva e mal si adatta all’ idea di campionato. Dopo un tentativo con le rice cars giapponesi ed uno con le inguidabili muscle cars americane decidiamo di giocare in casa con qualcosa di europeo; comincia così il primo LGC: LAN Grid Championship basato sulle Chevy Lacetti che corrono nel WTCC.
Sei giocatori, coppie di due, 5 tappe di campionato: il cocktail è pronto, non resta che assaggiarlo e scoprirne il gusto.
Il campionato comincia sulla pista tedesca del Nurburgring GP: Koclife si manifesta come Dio delle partenze, capace di miracoli allo scattare del verde; a partire dalla prima staccata alla curva Castrol la gara si dimostra subito serrata, con le auto appaiate per tutta la curva, fino all’ uscita dalla Mercedes Arena. Il gruppo si sgrana solo alla fine del primo giro dopo la chicane Vedool, con tre auto in gara per il primo posto e altre tre a lottare per portare a casa i punticini.
La lotta è pulita nelle prime posizioni, con cambi di alla Dunlop-Kehre e alla Kumho-Kurve e poi tutti in scia per cercare di piazzare il colpo nelle ultime due curve sfruttando le traiettorie; dietro invece sembra una lotta tra ultras del Bari in trasferta a Lecce: sorpassi malvagi col cacciavite fuori dal finestrino e inserimenti in curva illegali sono gli strumenti per ottenere il predominio del gruppo di coda. Giokawa e Krez chiudono la prima tappa con il predominio di squadra, con un vantaggio di punti già consistente, mentre Evo rimane primo tra i piloti.

Dopo la prima tappa la cattiveria approda a Washington, su un circuito cittadino ( probabilmente disegnato ad hoc) con numerose curve insidiose: i desideri di tutti sono per la guida pulite ed il rispetto, ma purtroppo durano solo fino alla seconda curva quando “qualcuno” dalle retrovie, convinto di poter fare un tornante in quinta marcia tirata, si infila come un siluro nel gruppo: dalla sabbia della via di fuga non riemergono piloti che vogliono vincere ma criminali desiderosi di vendetta.  Alla fine la gara sono solo due i piloti che tagliano il traguardo in tempo utile.
Krez e Giokawa aumentano il loro distacco come scuderia ed Evo mantiene la leadership del campionato piloti.

La terza tappa di quello che è diventata la trasposizione videoludica di Death Race approda all’ Istambul Park.
Questa è la prima gara corsa in modo davvero pulito, con battaglie serrate ma prive di effetti collaterali,  grazie all’ auto esclusione di Koclife che si infila in un glich del gioco e rimane bloccato da due pneumatici, non potendo più nuocere agli altri concorrenti.  duello a quattro fino all’ ultima curva per il predominio, con Evo che viene toccato dal suo compagno e vede impotente Krez andare a prendersi il primo posto seguito da Giokawa.
Il vantaggio di Krez e Giokawa è ormai abissale; Giokawa riesce così anche a prendersi il primo posto nel campionato piloti.

La penultima tappa del campionato viene corsa sul circuito spagnolo di Jarama; il circuito è il preferito di Evo, che deve assolutamente concretizzare per poter puntare alla vittoria finale, ancora contesa con Giokawa.
Krez e Pakken partono davanti a tutti, il centro della griglia è occupato da Sobber e Koclife e solo al fondo troviamo i due contendenti principali; come al solito al verde Koclife regala agli altri una delle sue magie, mangiandosi metri su metri ed arrivando alla staccata dritto per dritto, portandosi Krez a funghi. Pakken e Giokawa all’ interno della curva vengono rallentati dall’ intrico delle due auto coinvolte ed Evo rimane solo dietro a Sobber già all’ uscita della curva Fangio, per poi passare in testa al fondo della Rampa Pegaso.
Alla fine del primo giro Evo tiene la sua posizione davanti a Sobber, seguiti a pochi secondi da Pakken che lotta con Giokawa che tenta di insediarlo e infine Koclife fa gara a se.
Finisce così come è iniziata, con il primo podio di Sobber ed Evo che si riprende la prima posizione; Giokawa e Kreznar vincono il campionato di squadra con una gara d’ anticipo.

Il torneo si chiude nel circuito cittadino di Milano, con l traguardo posto sul lastricato del Duomo, che vedrà l’ ultima bagarre del campionato. Gli ingredienti per una bella lotta ci sono tutti: strade strette, curve lente e file e file di pneumatici in cui sbattere gli avversari.
Sobber parte dalla pole seguito da Pakken, Evo, Giokawa, Koclife e Kreznar, che ha già unto di burro il muso della sua auto per guidarla più facilmente diritta su per il fondoschiena della sua nemesi. Al verde Sobber e Pakken guadagnano metri su Evo che dopo una partenza degna di un vecchio col cappello deve subito difendersi da Giokawa.
Alla prima curva succede il finimondo:  il gioco regala uno dei suoi bug a Sobber che, colpevole solo di aver colpito un cono stradale, si ritrova a dare il giro portandosi dietro Pakken, Evo e Giokawa, troppo veloci per fermarsi.
Incurante di tutto Krez si prende la sua vendetta, pilota Koclife direttamente nel mucchio di auto aggiungendo fumo e pneumatici all’ intrico già presente.
Pakken alla fine ne esce primo, seguito a ruota da Giokawa e Kreznar, Evo qualche metro dietro con Sobber, e Koclife a scrostare pezzi di auto dalle barriere protettive.
Kreznar, finalmente soddisfatto, non oppone troppa resistenza a Evo, che lo passa per accodarsi ai primi due in fuga lasciandolo a lottare con Sobber. Giokawa è più veloce di Pakken, ma impossibilitato a superarlo a causa della conformazione del circuito che non gli da abbastanza spazio;  i due al penultimo giro dalla fine sono ormai stai raggiunti da Evo che deve arrivare davanti a Giokawa per riuscire a vincere. Alla terza curva del giro finalmente i due davanti sbagliano e Pakken dopo aver preso male il punto di corda della terza curva pilota se stesso e Giokawa contro le barriere protettive, permettendo ad Evo di passare entrambi e di volare verso il traguardo.
Giokawa non può fare nulla ed Evo non sbaglia, taglia il traguardo per primo seguito subito dopo da Giokawa e dal gruppo con Sobber, Pakken e Kreznar.
Vince così il primo LGC Evo, seguito a una manciata di punti da Giokawa, che quasi da solo ha ottenuto la vittoria di scuderia; terzo Sobber che grazie alla sua regolarità è sempre riuscito a prendere punti, oscillando in ogni gara tra secondo e quarto posto.

Questo non è stato l’ unico campionato a Grid del party: abbiamo provato ulteriori diverse combinazioni di auto e circuiti, correndo con prototipi di classe GT1, monoposto a ruote scoperte e vecchie berline adatte solo ad un demolition derby; merita di essere ricordato perchè quasi involontariamente abbiamo azzeccato la ricetta vincente al primo colpo: auto alla portata di tutti e circuiti competitivi sono stati la miscela vincente che hanno regalato longevità ad un’ idea che, nata casualmente, ci ha regalato notti di delirio e sportellate.

-EVO-

 

Capo Redattore

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