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È successo. O forse no.

È successo. O forse no.

Il Sushi Tournament è la più importante vetrina di FelizNavidad. Una competizione aperta agli inviti, itinerante e ricca di colpi di scena. È secondo soltanto alla Copa America per quanto riguarda la qualità organizzativa e dei partecipanti.
Nel corso degli anni abbiamo assistito a sorprese e scontri degni delle migliori edizioni della FA Cup: cenerentole ad un passo dal titolo, outsider che se ne vanno col trofeo, infortuni ai pollici e molto altro. Quello che non avevamo mai visto (e forse non avremmo mai voluto vedere) era uno scandalo all’italiana: l’ultima edizione del Sushi Tournament lascerà nostro malgrado una macchia indelebile sull’Albo d’Oro della competizione.

 

Ma andiamo con ordine

Andrea è un ragazzo come tanti. Non fuma, non beve, non bestemmia e saluta sempre. Come tutti i ragazzi della sua età, ha un sogno: vincere un FIFA Tournament.
La sorte è però nefasta nei confronti di Andrea. Nonostante il suo talento cristallino, il suo tanto agognato obiettivo svanisce, anno dopo anno, sempre quando manca un soffio dalla finale. Andrea vacilla, tanto che in un’occasione promette di appendere il controller al chiodo e dedicarsi ad altri sport se non fosse arrivata la vittoria nella successiva LAN.

Come in una favola alla Michael Jordan, però, Andrea torna in attività promettendo ai suoi fan che avrebbe conquistato finalmente la coppa dalle sporche orecchie. E ci va davvero vicino: in una storica finale con Giokawa, la conquista del titolo gli sfugge incredibilmente dalle mani contro ogni pronostico.
Da allora, Andrea non si riprende più. Le sue prestazioni diventano di volta in volta sempre più opache.
Andrea diventa l’ombra di quel che era, e nelle competizioni ormai è poco più di una comparsa.

Fino all’edizione del SushiTournament@Xeaster’s Arena.

 

Il torneo

Il Sushi Tournament conferma una formula che si è dimostrata vincente per lo spettacolo all’ultima LAN: sorteggio totalmente libero senza teste di serie, eliminazione diretta già dal primo turno. 8 partecipanti si affrontano in uno spettacolare tabellone tennistico, pronti ad emettere suoni ed odori sgradevoli per l’intera durata dell’evento.

Kreznar 1 – 0 Giokawa
Subito un big match alla prima giornata, giusto per confermare la qualità eccelsa del torneo. Il favorito è senza dubbio Giokawa, con un Krez che ormai non crede più sia la sua volta. La partita, però, vede un Giokawa sorprendentemente sottotono. Pochi i tiri in porta del Sombrero di Bruino, tante le voragini difensive che permettono a Krez di concludere a rete, in modo spesso imbarazzante. Un solo gol, da imputarsi sempre ad una fase difensiva discutibile, è però sufficiente per passare il turno. Krez si riaccende, approdando nuovamente in semifinale dopo molto tempo.

Xeaster 0 – 1 Pakken
La maledizione di Xeaster sembra voler continuare anche in questo Tournament per Pakken, che parte fortissimo con un gol sfiorato sulla linea di porta e una bomba dalla distanza che si concretizza in un palo-palo da far bestemmiare il Dalai Lama. Xeaster sfiora più volte il gol in contropiede colpendo anch’egli un palo (per il godimento di Pakken).
Anche Pakken, come Krez, segna un gol e raggiunge la semifinale dopo molto tempo.

ZioMalge 2 – 1 Heisenberg
La partita che avrebbe dovuto essere la finale arriva già ai quarti: il bello e il brutto del sorteggio libero. I due assi del torneo si affrontano senza esclusione di colpi. Heisenberg va in vantaggio, Ziomalge segna due gol in pochi minuti e rimonta. Una partita scoppiettante, ricca di occasioni e falli (non tutti da dietro) concessi e non concessi. Poteva sicuramente essere questa, la finale.

Koclife 2 – 3 Darkman
“Degna di un Grasshopper – Rosenborg dei tempi d’oro”. Una partita dura, combattuta soprattutto a centrocampo. Tanti gol da una parte e dall’altra, più per le eccelse qualità difensive di entrambi che per quelle offensive. L’agonia dura fino ai supplementari, e ciascuno spettatore sceglie il proprio rituale scaramantico per questo avvincente match: c’è chi si addormenta con la bottiglia in mano e chi ha preferito passare direttamente alle droghe pesanti. L’avrei seguita meglio, ma sull’altro canale non potevo perdermi il documentario sull’accoppiamento dei platelminti.

ZioMalge 2 – 3 Kreznar
Sì, avete letto bene. Krez batte Ziomalge. In semifinale. La partita è subito in discesa per Krez, che commette un tentato omicidio in piena area a pochi minuti dal fischio d’inizio. Ziomalge sbaglia clamorosamente il rigore. Alcune fonti riportano che l’ultimo penalty sbagliato da Ziomalge fosse sulla Nintendo 64.

Molti tiri dalla distanza da entrambe le parti, fino all’1-0 di Krez causato da un’inspiegabile dormita difensiva. La reazione è immediata e il pareggio arriva quasi subito. Subito dopo il gol del pareggio, però, la squadra di Ziomalge sembra incredibilmente smettere di giocare. Krez però fa di tutto per non sfruttare gli errori difensivi di Ziomalge, e si va ai supplementari.

Subito 2-1, e Krez adesso ci crede davvero. Ziomalge non riesce a riprendersi, ma in un contropiede veloce tira alla cieca e segna un eurogol. Esultanza contenutissima di Ziomalge, che evidentemente vuole mantenere la concentrazione.
Concentrazione che però non basta ad evitare un’ennesima voragine difensiva. 3-2 a pochi minuti dal 120′. Krez è in finale.
E se succede?

Pakken 1-0 Darkman
“Questo è un biglietto per Berlino”. Darkman si ritrova ancora una volta in semifinale, e il suo avversario si ritrova ancora una volta a sognare un facile accesso alla finale. Il tutto, ancora una volta, non sarà facile come previsto.

Pakken non ha ancora sfruttato lo Smartbox che ha ricevuto per Natale che contiene 67 destinazioni sacre per un weekend all’insegna della benedizione, dell’esorcismo e della rimozione del malocchio. La scelta di rinviare il trattamento si fa sentire, e segnare un gol per Pakken è ormai una via crucis, tanto che una volta in vantaggio smette praticamente di giocare cercando di portare a casa il risultato.

Con un sudatissimo 1-0 in saccoccia al 90′, Pakken decide di mandare tutto alle ortiche con un fallaccio da dietro in area. Rosso e rigore, perché sì.
Lo spettro dei supplementari con un uomo in meno si fa concretissimo, ma Darkman si fa parare il rigore. Fischio finale, e Pakken non si cala i pantaloni solo per miracolo.
Tutto sommato meglio così, sia per i pantaloni sia per il risultato: una finale Krez-Darkman sarebbe stata troppo anche per i più accaniti amanti del trash.

 

La Finale

Quasi come in una favola, i due Padri Pellegrini più competitivi a FIFA si ritrovano finalmente uno contro l’altro, in finale. Proprio nel momento di minor forza, proprio nel momento peggiore della loro carriera, i due vecchi leoni ruggiscono e conquistano una finale tutta per loro.

Certo, uno ha eliminato tutti i favoriti da un lato del tabellone, l’altro, dall’altro lato, ha eliminato soltanto la voglia di vivere degli spettatori. Ma ora sono lì, a giocarsi un posto nell’olimpo, a scrivere il loro nome nella storia. Sarà una partita combattutissima, sputeranno sangue e il match resterà in bilico fino all’ultimo secondo. Non può che essere così.

Il risultato finale è 4-1 per Kreznar. È successo.

Il gallo può finalmente alzare la cresta. Quel povero ragazzo sfortunato ha finalmente trovato la sua rivincita. Andrea ha vinto. Il cielo è azzurro sopra Torino. Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene, perché stasera abbiamo vinto tutti.

Alza la coppa, Kreznar! Alzala alta al cielo, Kreznar!

 

Lo scandalo

Non può essere successo. Lo stesso Krez ci crede poco. Controlla le impostazioni del gioco in cerca di qualcosa che possa averlo agevolato. Non trova nulla, e allora si lascia andare alle esultanze.

Ma la gioia dura giusto il tempo di un caffè da vincitore, poi è ora di svegliarsi. Un terribile complotto macchierà per sempre l’Albo d’Oro del Sushi Tournament.

Un salto indietro, mezz’ora prima dell’arrivo di Krez, ci permetterà di chiudere il cerchio di questo racconto. Sette degli otto partecipanti sono seduti a tavola, intenti a fagocitare grandi quantità di sushi e birra. Una voce si leva, cogliendo immediatamente l’attenzione di tutti: “Oh raga, facciamo vincere Peine?”.

Così, alla voce “Sushi Tournament 2017 @Xeaster’s Arena”, si trova un particolare vincitore: il signor “Revocato”.

 

Andrea aggiunge quindi un altro torneo alla lunga lista delle competizioni FIFA che non è riuscito a vincere. Anche se con la scritta sulla maglia “Uno sul campo”, la sua prossima partecipazione lo vedrà nuovamente presentarsi con “zero tituli”.

Ma non temere, Krez. La prossima volta, sarà la tua volta.

 

 

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