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The LAN Party chronicles – Vol VII.

The LAN Party chronicles – Vol VII.

Secondo la simbologia esoterica il numero 10 ha significato di perfezione: contiene in se totalità, compimento e realizzazione finale.

La perfezione di tale numero permette all’iniziato che lo porta con se di evolversi spiritualmente e trascendere la sua condizione, ma per noi cosa ha comportato?

Quando hai a disposizione un rinnovamento radicale delle infrastrutture che ti ospitano, tempo e spazio cominci a progettare come complicarti ulteriormente la vita: invece di contemplare la vetta che hai scalato decidi di puntare a quella successiva.
Tutto ciò tradotto in soldoni cosa significa? Significa che la LAN di Natale si fa in 10.

Oltre al core dei soliti partecipanti abbiamo avuto la fortuna di reclutare due nuovi adepti che ci hanno permesso di raggiungere la cifra perfetta: abbiamo dato il benvenuto a Amaroth e Jorkut, che ci hanno acompagnato nel week end della LAN; giunti come Hablis e Gamos a Roma da terre lontane per combattere e riconquistare la libertà, oppure morire tentando.

La base dei giochi è stata composta da Call of Duty MW3, Racedriver Grid (Lacettis are back), Track Mania e come al solito Fifa 16. L’ inizio della Lan si ha senza problemi: grazie al sistema plug&play, che permette di arrivare ed essere on-line grazie al lavoro di cablatura di tutti i tavoli, che ha sveltito le procedure di montaggio e reso più agevole la sopravvivenza eliminando tutti i cavi volanti in giro per la stanza.

Kiss Kiss Bang Bang e Kreznar comincia la sua serata volando alla ricerca della MOAB che ha promesso di tirare su MW3. Combattuti e tirati i match a Domination vedono le squadre ben bilanciate, con alcuni exploit di un eclettico Koc che, grazie alla sua innata abilità con le arrmi improbabili fa da spalla a Krez, rendendo più difficili le operazioni del team avversario.

Nel altro team Evo e Pakken optano per un lavoro di squadra: il primo sceglie la via delle streak di supporto, pensati per per chiamare UAV e rifornimenti, in modo da supportare Pakken con le sue streak d’assalto e alleggerire la pressione che Krez, supportato da Zio Malge e Giokawa, impongono a Heka e Jorkut, a guardia degli obiettivi.
Amaroth e Toyman fanno da jolly per entrambe le squadre: essendo entrambi piuttosto versati negli FPS supportano le loro squadre andando a portare la superiorità numerica ove serva fiancheggiando gli avversari o rinforzando la spina dorsale delle difese a seconda delle necessità.

Proseguendo su questa lunghezza d’ onda la serata si chiude senza intoppi: MW3 come sempre rock solid e capace di garantire ore di intenso combattimento urbano, inframezzato da Track Mania prima della notte.

Morfeo giunge infine per tutti e il sonno ci culla beati e, a parte un materassino bucato (Scusa Gio), il sabato ci svegliamo carichi di energia pronti a skillare e consumare cibo spazzatura.
Grazie a MW3 la prima parte della mattinata passa veloce, e dopo pranzo decidiamo che è giunto il momento di indossare i guanti da pilota e, scaldati i controller, scendiamo in pista.

Il copione è quello già visto: Evo vola, Giokawa, Toyman e Krez lo tallonano, Pakken e Zio Malge ragequittano, Koc, Amaroth e Heka fanno gruppo a parte, staccando un biglietto da protagonista ogni volta che si trattava di spedire qualcuno per direttissima contro i copertoni intorno alle vie di fuga dei circuiti cittadini.
Per salvare la situazione l’unica possibilità è quella di tentare la gara che ci ha fatti votare ai titoli automobilistici: la 24 Hours giocata a Le Mans con le Audi R10 TDi.
Nel clima magico e surreale che fa da alone alla competizione di durata più famosa al mondo scatta il verde e, in un hommage ai suoi tifosi, Pakken finisce diretto contro le barriere alla Dunlop, guidatoci con maestria de un impunito Heka che lo abbandona in uno stato confusionale circondato da polvere e turpiloquio.

La gara prosegue pulita e corretta per circa ancora 5 minuti, quando Koc da il via alla peggiore forma di anarchia possibile: il buon pilota italo-polacco decide di castigare sia Toyman che ZioMalge al fondo del rettilineo prima della Mulsanne, spedendoli senza appello contro le barriere.
Entrambi, piuttosto contrariati, decidono di vestire i panni di Frank Castle e improvvisarsi giustizieri. Giustizieri sommari e votati alla vendetta.
Imboccata la pista in contromano decidono di punire chiunque capiti loro a tiro, e in un clima di tolleranza zero e completa anarchia Giokawa va a vincere la gara più rubata mai giocata ad una LAN.

Chiusa la parentesi automobilistica, durata meno che nelle precedenti LAN, a causa di una serie di leggere incomprensioni tecniche legate al ” ..ma cazzo, fai più kill su Grid che a MW3.. ” più o meno all’ unanimità siamo tornati ai server di MW3 hostati da Muletto.

Dopo un paio di batoste di squadra Kreznar goes on fire and one two three That’s a MOAB.
Rifiutandosi di interrompere la streak fa il bis due match dopo e fa calare il sipario sulle tre ore di MW3 che probabilmente ha più dominato negli ultimi anni.
Sull’ onda del successo Krez va a chiamare il primo dei tre gungame della serata, anche perchè a una certa è ormai tradizione spedire un malcapitato a prendere i viveri per la cena.

Il primo match lo vince Evo, che arriva ad un niente dal ripetersi il round successivo, spedendo il buon Amaroth giù da un dirupo con un colpo di scudo. Purtroppo la vittoria, così particolare, viene giudicata nulla dal comitato direttivo dei giudici che ordina di ripetere il match.

Durante il terzo match accade il miracolo.
La prima apparizione divina si ha con Krez che si improvvisa Mosè: preso da una vocazione mistica, al quarto gunfight perso di seguito, cerca di evocare il santo che è in se e mettersi a camminare sulle acque, ma fallisce miseramente e il massimo che riesce a fare è versare tutto il contenuto del suo bicchiere sulla tastiera di Pakken, che siede al suo fianco.
Il tutto avviene, sincronizzato al centesimo di secondo, mentre quest’ ultimo subisce l’ ennesima coltellata da parte di uno sconosciuto e misterioso giocatore (per esperienza punto su Koc, ma è solo una modesta deduzione) che lo deranka.
Il tutto è troppo. Il mondo si blocca per un secondo in un’ istantanea che precede il disastro.

Il cervello di Pakken va in corto: la quantità di informazioni è superiore alle sue capacità di elaborare. Cerca contemporaneamente di incazzarsi con due persone, ma con scarso successo.
Allora accade: vengono pronunciate poche parole che però entreranno nella storia delle LAN.

Se non posso giocare io allora non gioca nessuno“; il resto è solo storia.

Dopo questo picco di testosterone, ristabilito l’ ordine, riacceso il server e asciugate le periferiche del pc di Pakken rimane da decidere chi guiderà per andare a prendere la pizza. A quel punto un secondo terribile incidente fa si che Evo, colpito infamemente alle spalle, esca nella fredda notte di Dicembre diretto ad espugnare la pizzeria e a tornare coi viveri per tutti.

Sazi e rotolanti abbiamo deciso di iniziare il torneo Fifa prima di stappare lo spumante, sapientemente scelto da Giokawa tra gli scaffali del Mercatò.
Torneo con poca verve, che riprende un copione già letto in passato, vinto da Uno Zio Malge che strappa a Pakken la vittoria in finale.
Più combattimento e parecchi goal nei gironi, a causa dei tanti nuovi innesti relativamente digiuni dalle meccaniche di Fifa, con l’ unico exploit di Evo che per la prima volta nella storia dei  tornei passa alle semifnali, dove viene poi prevedibilmente eliminato.

Dopo il mix di pandoro e spumante bevuti al termine del torneo la serata va a scemare: il grosso è stato fatto e solo più qualche schermo è acceso.
Amaroth guarda una live di Starcraft, Krez naviga su Reddit e un paio di altri a guardare le compilation di fails su Youtube; si respira la quiete che precede lo spegnimento dei pc, ed alle quattro e qualcosa del mattino, quando il cielo in lontananza comincia a diventare ambrato, ci ritiriamo per qualche ora di sonno ristoratore.

La domenica è un copione già scritto: dopo la sveglia e il pranzo lentamente cominciamo a smontare tutto, con l’ efficienza derivata da anni di allenamento vediamo lo stanzone che si svuota e le auto che si riempiono.
Stanchi, sazi e soddisfatti di come è stato scritto un ulteriore capitolo della nostra storia ci godiamo il pallido sole della domenica.
Man mano le auto cominciano ad allontanarsi; un’ ultima sigaretta, un’ ultima battuta prima di andare, e tutti già pronti per il prossimo capitolo.

Restate con noi per scoprire cosa accadrà alla LAN di Pasqua:
– Riuscirà Krez a tirare la Moab?
– Zio Malge arriverà a quota 5?
– Giokawa tornerà in positivo su Cod?
– Pakken finalmente riuscirà ad assaggiare i salatini di Heka?

Se volete scoprire la risposta a tutti questi interrogativi continuate a seguirci!

-Evo-

 

lan 2015.12.19

Capo Redattore

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